Fj- URSO A ROMA ALLA CONFERENZA STAMPA DELL’ERCOLE OLIVARIO 2010

GIORNALINO PICCOLE UMBRIE
SPOLETO
giovedì 18 marzo 2010
URSO PARLA DELL’OLIO QUALE ANTICRISI A ROMA NELLA PRESENTAZIONE DELL’ERCOLE OLIVARIO 2010
fonte: NETWORK SPOLETOCLICK &UMBRIACLICK

OLIO: Ercole Olivario vince la crisi. URSO con pil all’1%, nel 2010 export olio a 6/ 7Ci sono i primi segnali della ripresa economica. La macchina dell’export si è rimessa in moto già nell’ultimo trimestre 2009, e a gennaio 2010, le esportazioni extraeuropee sono cresciute di oltre il 4%. Tutti indicatori positivi che fanno sperare in una crescita dell’export italiano per il 2010 di almeno il 4% e, conseguentemente, di una ripresa delle esportazioni dell’olio di oliva di almeno il 6-7%%”. Il vice ministro allo sviluppo economico on. Adolfo Urso, insieme ai presidenti di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e Giorgio Mencaroni della Camera di Commercio di Perugia con il segretario generale Andrea Sammarco, lancia segnali di ottimismo agli operatori del settore olivicolo durante la conferenza stampa di presentazione della XVIII edizione dell’Ercole Olivario, concorso nazionale per la valorizzazione delle eccellenze olearie italiane. Quest’anno sono 103 gli oli extra vergine di oliva finalisti; 49 DOP/IGP e 54 oli extra vergine di oliva, che hanno superato le varie selezioni regionali, scelti da un campione nazionale di 260 aziende provenienti da 17 regioni olivicole diverse. “Lo scorso anno per i vincitori dell’Ercole Olivario – ha riferito Urso – abbiamo puntato sulla Russia e – nonostante la crisi – le nostre esportazioni di olio di oliva sono aumentate del 2%”; siamo riusciti a fare meglio di Spagna e Grecia, nostri principali competitor a livello europeo nonostante le nostre esportazioni siano diminuite complessivamente del 13,7%. Francia, Belgio ed Olanda, intanto, sono le tre nuove tappe della missione commerciale organizzata dal comitato organizzatore del premio per chi risulterà vincitore della 18° edizione del concorso. Iniziativa che si svolgerà con il supporto tecnico logistico dell’ICE che punta a doppiare il successo nella Federazione Russa dello scorso anno. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, e per la prima volta alla guida del comitato organizzatore del premio, annuncia per maggio, presso la sede di Unioncamere a Roma, l’evento Piazza Affari. “Un workshop pensato per i protagonisti dell’Ercole Olivario, che potranno incontrare B2B e B2C, i principali promotori commerciali del settore alimentare europeo”. In tutto per il 2010 l’ICE, con il contributo delle Regioni, avrà un plafond in promozione dell’agroalimentare di 5,2 milioni di euro e una parte di questa verrà dedicata proprio a valorizzare l’immagine dell’olio d’oliva all’estero. “Questo anno – ha aggiunto il vice ministro Urso il pil crescerà dell’1%. Ed ogni punto di pil corrisponde a 4 punti di crescita dell’export. I consumi interni, purtroppo sono fermi e la sola gamba che sembra muoversi è proprio quella che guarda all’estero. Significa – ha poi concluso Urso – che l’internazionalizzazione è una scommessa vincente e chi ha puntato ad aprirsi al mondo oggi ne assapora i benefici” Ma dove va il nostro olio extra vergine made in Italy? Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco per il nostro prodotto. L’Italia detiene una quota di circa il 60% dell’export per un controvalore che oscilla mediamente intorno ai 300milioni di Euro. In Europa è la Germania il primo paese importatore dall’Italia. La quota italiana di export del 18% verso questo partner europeo vale mediamente 130 milioni di Euro all’anno ed è in continua crescita. A Perugia, intanto, è partito il conto alla rovescia per l’Ercole Olivario 2010. I premi saranno attributi dalla giuria del concorso nazionale sabato 27 marzo 2010 a Spoleto (PG), nella cornice del Teatro Caio Melisso, tempio dell’alta qualità dell’olio extra vergine di oliva 100% italiano. Desidero ringraziare innanzitutto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e il presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni che è poi il vero motore dell’iniziativa.Questo è il secondo anno che accetto, con vero piacere, di presentare il Premio Ercole Olivario che è poi la massima manifestazione del settore.I numeri sono stati già ricordati (260 etichette in gara, 17 regioni, 103 finalisti) e, quindi, vorrei concentrarmi invece sulle potenzialità di un settore che è il fiore all’occhiello del made in Italy e che per questo va sostenuto con operazioni di promozioni ad hoc. Un solo inciso – lo scorso anno decidemmo di puntare sulla Russia, ebbene nonostante la crisi che ha colpito la Federazione Russa, le nostre esportazioni d’olio d’oliva sono riuscite a crescere del 2% che è un risultato certamente positivo. Il settore, dicevo, è come quello vinicolo, quello che maggiormente è cresciuto in questi anni. Anche il 2009, nonostante tutto, è stata una annata positiva. È vero che le nostre esportazioni sono diminuite del 13,7%, ma siamo riusciti a fare meglio di Spagna e Grecia che sono i nostri principali competitor a livello europeo.Un calo, quello dell’export dell’olio d’oliva che è stato comunque inferiore alla contrazione delle nostre esportazioni nel 2009 che, come sapete sono diminuite, del 20%.Non nascondiamo le difficoltà, dunque. Ma vogliamo partire dai punti di forza e, certamente, l’oro verde, il nostro olio è un punto di forza del made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo. Siamo fiduciosi che questo 2010 possa essere l’anno della ripresa. Ci sono già i primi segnali, la macchina dell’export si è rimessa in moto già nell’ultimo trimestre 2009, a gennaio 2010 le esportazioni extraeuropee sono cresciute di oltre il 4%, tutti indicatori positivi che ci fanno sperare in una crescita dell’export italiano per il 2010 di almeno il 4% e, conseguentemente, di una ripresa delle esportazioni dell’olio di oliva di almeno il 6%, superando abbondantemente la soglia del miliardo di export.Per far questo, attraverso l’ICE, abbiamo deciso che dopo la Federazione Russa per il 2010 i paesi su cui concentreremo la nostra promozione commerciale saranno Francia, Olanda, Belgio. Mercati importanti, su cui concentrare la nostra attenzione, così come non dobbiamo perdere di vista gli Stati Uniti che oggi sono il nostro primo mercato per l’export (per oltre 300 milioni di euro) e la Germania (per quasi 130 milioni di euro). In tutto per il 2010 l’ICE, con il contributo delle Regioni, avrà un plafond in promozione dell’agroalimentare di 5,2 milioni di euro e una parte di questa verrà dedicata proprio a valorizzare l’immagine dell’olio d’oliva all’estero. Signori, il nostro Paese possiede un patrimonio olivicolo di oltre 230 milioni di piante, con 350 varietà diverse, vanto della ricchezza dei mille sapori e colori delle campagne italiane. Conta 39 Dop e una Igp e una produzione di olio di oliva in generale che sfiora mediamente le 550 mila tonnellate. Se fino ad ora le nostre battaglie si sono concentrate soprattutto verso la tutela del prodotto, penso ad esempio all’entrata in vigore dell’etichettatura obbligatoria, una battaglia storica del nostro paese in Europa, adesso dobbiamo passare anche ad una fase offensiva che oggi non può che essere quella di crescere di più all’estero.Come sapete questo anno il pil crescerà dell’1%. Ed ogni punto di pil corrisponde a 4 punti di crescita dell’export. I consumi interni, purtroppo sono fermi, la sola gamba che sembra muoversi è proprio quella che guarda all’estero. Significa che l’internazionalizzazione è una scommessa vincente, chi ha puntato ad aprirsi al mondo oggi ne assapora i beneficiE proprio per questo vi anticipo che i miei uffici stanno predisponendo un accordo di programma a favore dei produttori italiani di olio d’oliva che dovremmo finalizzare per il prossimo 9 aprile, a Verona, durante la giornata dell’Olio in occasione del Vinitaly. Un accordo che permetterà, attraverso l’ICE, il cofinanziamento all’estero di iniziative promozionali legate al settore. È uno strumento in più, un sostegno in più, per continuare a fare meglio e conquistare nuovi mercati. Una volta si diceva, chi si ferma è perduto. Questo vale ancora di più oggi. E per questo il premio Ercole Olivario è importante. Perché è una tradizione che si rinnova continuamente da 18 anni e, mi auguro, possa proseguire per altri ancora. È il simbolo di un’Italia che ci crede, che non sta immobile. Che non si ferma, appunto. E che crede nel futuro. Unioncamere, Dardanello: “Ampi spazi di crescita per l’olio di alta qualità” Roma, 18 marzo 2010 – “Solo il 2% dell’olio di oliva italiano è Dop o Igp, per complessive 8.800 tonnellate prodotte nel 2008”, ha evidenziato il presidente di Unioncamere, alla presentazione dell’edizione 2010 del Premio Ercole Olivario. Il fatturato di quest’olio di altissima qualità ha superato i 100 milioni di euro, pari al 5% del valore dell’intero settore. Vi sono quindi ampi spazi di crescita in termini di quote di mercato da coprire. Un dato da tenere presente, considerando che valorizzare la tradizione olivicola italiana rappresenta una scelta strategica sotto il profilo culturale, ma anche un’esigenza per lo sviluppo dei sistemi agroalimentari locali.Meno 24% di produzione rispetto al 2008. La campagna olivicola del 2009 in Italia si conclude con un bilancio più contenuto rispetto alle previsioni di inizio annata. In totale, in base all’ultimo monitoraggio effettuato, produrremo all’incirca 460mila tonnellate rispetto alle 600mila dello scorso anno. Buona, intanto, la qualità delle produzioni con punte di eccellente anche se la costante di un Paese che notoriamente produce qualità superiori, viene quest’anno interrotta da produzioni quantitativamente al di sotto della media storica nazionale proprio a causa delle avversità atmosferiche. Per questi motivi molti produttori, hanno preferito anticipare le operazioni di raccolta per non compromettere la qualità del raccolto ricavando minori rese in olio. Chi invece, proprio a causa del maltempo persistente, non è riuscito neanche a completare le operazioni di raccolta è anche incappato in una congiuntura internazionale caratterizzata da bassi prezzi di realizzo, che in molti casi non hanno coperto neanche i costi di raccolta e di molitura. Anche se il settore in Italia presenta peculiarità diverse, a seconda delle regioni e delle aree regionali, la minore produzione ben distribuita in tutte le principali aree di produzione viene controbilanciata da un’offerta diffusa di prodotto di buona e alta qualità. L’analisi della situazione produttiva nazionale prevede il quadro di seguito sintetizzato.

Produzione di olio di pressione in Italia (tonnellate) 2008 2009* Var. 09/08 AbruzzoFriuli Venezia Giulia 29 20 -30% Lazio 36.974 27.731 -25% Liguria 3.117 3.117 0% Lombardia 711 711 0% Marche 4.729 3.074 -35% Molise 5.720 5.205 -9% Piemonte 11 9 -20% Puglia 190.337 149.605 -21% Sardegna 10.119 7.083 -30% Sicilia 49.670 43.710 -12% Toscana 17.266 13.813 -20% Trentino Alto Adige 244 244 0% Umbria 11.821 8.275 -30% Veneto 1.416 1.239 -13% Italia 606.777 463.849 -24% Fonte: 2009* stime Unaprol con la collaborazione di Ismea; 2008 Istat